EUROPA E TURCHIA.

Uno sguardo mensile alle dinamiche e agli sviluppi delle relazioni nel contesto del Mediterraneo.

Aprile 2022

In vista della sesta conferenza di Bruxelles sul futuro della Siria, i donatori si incontrano in Finlandia. In tutta la regione aumentano le preoccupazioni per l’insicurezza alimentare provocata dalla guerra in Ucraina. In Tunisia la crisi alimentare si somma a quella politica. Il decreto di riforma dell’Instance Supérieure Indépendante pour les Élections è un altro passo nella svolta autocratica del presidente Kaïs Saïed. Le autorità libanesi raggiungono un accordo con il FMI su un programma di riforma economica che porti fuori il paese dallo stato di crisi messo in luce anche dallo studio del PE “Situation in Lebanon Severe and prolonged economic depression” - PE 729.369. Al termine della sua visita Hölvényi, capo osservatore della missione di osservazione elettorale UE (EU EOM) è costretto a precisare che la missione ha il solo scopo di valutare la buona pratica elettorale. Le sfide legate alla pandemia, la strumentalizzazione dei migranti come mezzo per esercitare pressioni sulle frontiere, la guerra e l’eclatante disparità di trattamento tra profughi europei e non, spingono il PE alla pubblicazione degli studi Revision of the Schengen Borders Code - PE 729.390 e Asylum, borders and migration How the European Parliament is responding to citizens' expectations - PE 729.389. Le prove di un coinvolgimento di FRONTEX in respingimenti illegali spingono il direttore Fabrice Leggeri alle dimissioni. Euromesco pubblica il rapporto “Towards sustainable and mutually-beneficial migration partnerships in the South Mediterranean”.

Michel e von der Leyen riferiscono al PE. Per Michel l’Europa è “more united than ever” ma tra gli Stati membri si iniziano ad intravvedere differenze nella valutazione delle azioni intraprese. L’esclusione di Mosca dal sistema SWIFT, un’organizzazione privata regolamentata dalla legge belga, a lungo termine potrebbe avere effetti contrari a quelli voluti. “Dal momento che il sistema SWIFT viene spesso utilizzato come arma” si assiste “ad un rafforzamento della resilienza delle economie nazionali contrapposte allo schieramento occidentale”. La balcanizzazione dei sistemi di pagamento potrebbe rafforzare i sistemi alternativi (come quelli di Russia e Cina) già operativi attraendo i paesi desiderosi di uscire dall’orbita, e dalle sanzioni, occidentali. Anche l’ingresso dell’Ucraina nella UE potrebbe aumentare “la disomogeneità interna all’Ue, relativamente alle finalità dell’integrazione europea”. I paesi centro orientali sono restii ad accettare “il progetto europeo di un’unione ‘sempre più stretta’, [spingono] invece per un’unione ‘sempre più larga’ (come è proprio di un’organizzazione internazionale)” in cui prevalga l’interesse nazionale e il rapporto bilaterale con gli USA. Per Washington era, ed è, necessario continuare ad ostacolare una “collaborazione politica [tra Europa e Russia] che avrebbe potuto diventare un fastidioso terzo incomodo nel crescente confronto con Pechino”. Secondo Makarov (giurista del Comitato Helsinki per i Diritti Umani) Putin avrebbe agito in modo aggressivo anche senza l’espansione della Nato, ma non era affatto necessario che l’occidente gli fornisse un pretesto”. Il riassetto dell'asse della Nato verso Est e verso Nord rischia di lasciare scoperto il Mediterraneo nello stesso tempo, una  militarizzata “salle d’attente de la mer Noire” e possibile centro nevralgico della transizione energetica dell'UE.

Grazie al ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina la Turchia “revient en grâce auprès de ses voisins et des pays occidentaux”. Anche se di risultati finora non ce ne sono stati, la Turchia, oltre che meta di quanti fuggono dalla Russia, è tornata ad essere un partner necessario per UE e USA. Per Erdoğan i vantaggi sono molteplici. Il ruolo di mediatore gli permette di non aderire alle sanzioni dando così respiro all'economia nazionale strettamente legata a quella russa; di porre un freno all’espansione di Mosca in mar Nero; di avere mano libera nei confronti dei curdi. Ankara infatti lancia una operazione in territorio iracheno con il beneplacito del leader curdo iracheno Barzani, in contrasto con il governo centrale nella gestione dei proventi petroliferi. I media pro-Cremlino sostengono, non a torto, che quanto sta accadendo nel Kurdistan iracheno è simile all’operazione in Ucraina. Il trasferimento delle carte processuali dell’omicidio Khashoggi da un tribunale di Istanbul a Riad, segna ufficialmente la ritrovata sintonia tra Turchia e Arabia saudita. Il ridimensionamento della presenza USA spinge i Paesi della regione a rivalutare le loro relazioni. Erdoğan da parte sua ha bisogno di tutti gli amici che può poiché la stabilità economica della Turchia è fortemente minacciata e con questa la sua leadership.

Con un verdetto scandaloso Kavala viene condannato all’ergastolo, altri accusati prendono 18 anni “these are the deliberately chosen victims, by an entirely politicised judiciary […] invaded by ultra-nationalist Grey Wolves, Eurasianists and Islamists”. Il verdetto segnala che tempi ancora più difficili attendono la Turchia. Il perché di questa sentenza va cercato nel contesto politico. L’inflazione al 61%, l’apparato produttivo e commerciale in crisi, la perdita di valore della moneta, il tasso di disoccupazione (sottostimato) al 12% e l’ aumento delle disparità sociali mettono in crisi il quadro di prosperità economica che sottende i successi di Erdoğan. Secondo sondaggi attendibili i circa 7 milioni di giovani che andranno per la prima volta al voto alle elezioni del 2023 e la maggior parte della popolazione urbana non voterà per l’AKP. Per contrastare questa tendenza la soglia per entrare in parlamento viene abbassata dal 10% al 7% ciò, nei desideri di Erdoğan, potrebbe aumentare il numero di seggi parlamentari della coalizione di governo. La nuova legge ha anche lo scopo di solleticare i piccoli partiti a correre da soli e sembra subito raggiunto dal momento che Babacan, seppur confermando il rispetto degli impegni presi con l’alleanza di cui faceva parte, decide di correre da solo. L'alleanza di opposizione già sotto la pressione per la modifica della legge elettorale si trova in difficoltà anche per non aver ancora scelto il candidato alla presidenza e per non aver preso una posizione chiara sulla questione curda. L’offensiva contro i curdi in Iraq ha il doppio scopo di delegittimare l’HDP, (accusato di avere legami con il PKK) e di fomentare il sentimento di quella gran parte dei turchi che, secondo un sondaggio, ritiene il proprio paese una grande potenza che dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano negli sviluppi internazionali anche riconquistando i territori oltreconfine una tempo appartenutigli.

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