EUROPA E TURCHIA.

Uno sguardo mensile alle dinamiche e agli sviluppi delle relazioni nel contesto del Mediterraneo.

Maggio 2022

a seguito della condanna di Kavala Borrell ricorda stancamente alla Turchia il rispetto dei valori fondamentali dell'UE. Anche il PE nella Risoluzione… sul caso di Osman Kavala in Turchia - P9TA(2022)0199 considera la sentenza emanata senza prove credibili e deplora l’indagine cui sono sottoposti i tre giudici che avevano assolto Kavala. Si sottolinea come l'ex Vice Procuratore Yılmaz, responsabile della seconda imputazione, sia stato poi nominato viceministro della Giustizia e si offre a Kavala, e ai cittadini turchi che si trovano in situazioni analoghe, asilo politico. 

Le conclusioni del Economic and Financial Dialogue between the EU and the Western Balkans and Turkey prendono in esame l’impatto della guerra in Ucraina e l’impegno ad attuare riforme per favorire una forte ripresa. L'economia turca è esposta alle ricadute della guerra a causa delle importazioni di energia e grano e dell’inasprimento delle condizioni finanziarie globali. Pesano anche il deprezzamento della lira e il forte aumento dell'inflazione. Secondo il rapporto il piano di bilancio a medio termine si basa su ipotesi ottimistiche e non affronta le principali questioni di politica strutturale, come i prezzi elevati dell'energia, la crescente povertà e la disuguaglianza.

Nel tentativo di non lasciare i Balcani all’influenza russa e turca Michel si cimenta in un giro delle capitali. La richiesta di adesione da parte dell’Ucraina ha rilanciato il dibattito sull’allargamento e sulla natura della coesione europea. Dal canto suo von der Leyen interviene ad un vertice dell'Unione africana agitando lo spauracchio della crisi alimentare e promettendo un ulteriore sostegno finanziario. I paesi africani seguono però la propria strada riguardo i rapporti con la Russia, “no African states have joined the West in any sanctions”.

Il PE pubblica il documento Russia's war on Ukraine: Reflections on European security, neutrality and strategic orientation – PE 729.450 pochi giorni prima del Consiglio europeo straordinario - EUCO 21/22. Il Consiglio concede il via libera al sesto pacchetto di sanzioni alla Russia su petrolio e prodotti petroliferi. In cambio del via libera al pacchetto l’Ungheria ottiene una deroga. Condannando la distruzione e il furto della produzione agricola ucraina, i leader europei chiedono un coordinamento internazionale per garantire la sicurezza alimentare mondiale. Si auspicano misure volte a rafforzare l’industria europea della difesa. Non secondaria la necessità di ricostituire le scorte di armamenti a seguito del sostegno all'Ucraina. Nelle conferenze stampa a fine lavori  Von der Leyen e Michel ribadiscono i risultati raggiunti.

Si svolge la sesta Brussels Conference "Supporting the future of Syria and the region". IL 13° Financial Tracking report riassume lo stato di avanzamento dei contributi alla Siria e ai paesi vicini. Secondo attivisti, una parte dei soldi non è sempre arrivata ai siriani ed è entrata a far parte dell'economia del conflitto contribuendo a consolidare divisioni e violazioni dei diritti umani.

In Libia Bashaga non riesce ad entrare a Tripoli respinto dalle milizie che appoggiano Dbeibah. Ancora una volta a decidere il destino libico sono le milizie e non la classe politica. Questi eventi aggravano la crisi di legittimità degli attori coinvolti e minano la stabilità del paese messa in crisi anche dal blocco parziale degli impianti petroliferi.

In Libano, nel quadro di una profonda crisi finanziaria e politica si svolgono le elezioni. I risultati, al netto di una astensione elevata, danno una scossa alle vecchie strutture. Il partito del presidente Aoun crolla e anche Hezbollah non riesce ad imporsi. Dal canto suo l’International Support Group attende al più presto l’insediamento del nuovo parlamento che dovrà, oltre ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica, approvare la legislazione necessaria ad attuare le riforme necessarie

Le tensioni nel Mediterraneo non rallentano lo sviluppo dei porti nell’area e di Suez come punto di transito di merci e di energia. La scoperta di giacimenti gas, le campagne di trivellazione e la necessità da parte della Cina di sbocchi portuali muovono ingenti investimenti. Si inquadra in questo contesto l’attivismo della Grecia. Da un lato l’inaugurazione di un terminal per gas liquefatto ad Alexandropoli, ribadisce la vicinanza ellenica alle strategie europee e americane, dall’altro però l’accordo firmato con la cinese Cisco provoca reazioni risentite da parte USA. Il parallelismo che Mitsotakis fa tra l’invasione russa dell’Ucraina e i pericoli portati dalle rivendicazioni turche, territoriali e di sfruttamento dei giacimenti di gas, provocano una dura reazione da parte di Erdoğan. La strategia Mavi Vatan, osteggiata in Mediterraneo, complice la guerra in Ucraina e la conseguente copertura politica occidentale, non trova ostacoli in Mar Nero. “La Turchia vede sempre più il suo ruolo nella regione come gancio di bilanciamento di fronte alle ambizioni di Mosca […] se la Russia diventa più forte nel Mar Nero […] non è solo un problema turco ma diventa una questione che tocca l’Occidente tutto”. Gli sviluppi in Medio Oriente e in Ucraina riportano la Turchia al centro dello scacchiere geopolitico. “C’est très précisément la capacité de la Turquie à se trouver à la confluence d’intérêts divergents qui fait sa force et fonde sa capacité d’attraction potentielle”.  

Erdoğan non si lascia sfuggire l’occasione e cerca di barattare il ritiro del veto all’ingresso nella NATO di Svezia e Finlandia con l’estradizione dei curdi rifugiati in questi paesi e con la fine degli aiuti a quelli siriani in Rojava. Il veto è legato a necessità elettorali: spingere gli USA ad annullare il supporto ai gruppi curdi in Siria dimostrerebbe all'elettorato turco il suo valore di grande statista. In vista delle elezioni del 2023 infatti potrebbero non bastare le condanne di chi “have fallen victim to a justice system mired in fear and cruelty” che colpisce in maniera mirata gli oppositori più pericolosi. Canan Kaftancıoğlu, esponente di spicco del CHP stambuliota, viene condannata a più di 4 anni di prigione e non potrà presentarsi alle elezioni. Timoroso per il regolare svolgimento delle lezioni il capo del CHP Kilicdaroğlu denuncia il pericolo costituito dalla milizia privata SADAT. Foraggiata con 35 milioni di dollari in 10 anni dal governo turco, la compagnia, considerata l'esercito privato di Erdoğan, fin dalla fondazione (2012) è stata al centro di molte controversie. In Turchia l’aria è sempre più irrespirabile molti, per lo più giovani, vogliono andarsene o sono costretti a scappare. Nel paese, candidato all’ingresso nell’UE, il numero dei richiedenti asilo è aumentato del 45% nel 2021. Oltre all’opposizione i principali obiettivi sono i curdi e i profughi siriani per un milione dei quali si prospetta il ritorno in Siria ma non nelle zone di provenienza bensì in quelle curdo-siriane occupate da Ankara. Al fine di alterare la struttura sociale della regione il ministro dell’interno turco Soylu, “ha promesso 100mila case entro l’anno, di cui 57mila già costruite, e 250mila nel prossimo futuro”. I migranti siriani diventano così motivo di scontro elettorale. Kilicdaroğlu, accusa il governo di fallimento rimarcando come i lavoratori turchi, a seguito dello stravolgimento del mercato del lavoro, abbiano pagato un prezzo molto alto. Faced with both parliamentary and presidential elections next year, Turkey’s president is sitting on a powder keg: the economy. L’aumento esponenziale dell’inflazione, dal 20% al 70% in sei mesi, colpisce la classe media che paga i costi delle politiche populiste degli ultimi anni, incentrate sull'ottenimento del consenso dei gruppi a reddito alto e basso.

I sondaggi danno l’alleanza di governo al 40.7 % e quella di opposizione al 39.3% con l’HDP circa 12%. Numeri non rassicuranti per Erdoğan che si sommano alla popolarità del, probabile, candidato delle opposizioni Imamoğlu sindaco di Istanbul dove si concentra la battaglia elettorale. “In fact, the Presidential election seems to be an election for the government to take back Istanbul and for the opposition it is to keep it”. 

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